Il Palazzo

LA FAMIGLIA CACCIAPIATTI

Dalla nobile famiglia Caccia (dal latino Catius) derivò la casata, non meno nobile, dei Cacciapiatta. Giovanni Pietro Caccia, denominato del Piatto, nel 1441 lasciò al figlio Giovanni Bartolomeo il cognome Cacciapiatti.

Un Girolamo Cacciapiatti, nel 1614 si distinse particolarmente nell’Ordine di Malta ma fu solo dopo la prima decade del XVIII secolo che, grazie all’imperatore Carlo VI, Giacomo Cacciapiatti fu insignito del titolo di marchese, avendo, la sua nobile famiglia, sempre mantenuto le cariche nel Consiglio decurionale della città ed il Consolato di Giustizia.

Furono, però, il marchese Carlo Emanuele ed il fratello Michelangelo Luigi, per onorevoli servigi resi alla Real Casa Savoia, ad ottenere particolari privilegi: Carlo Emanuele ottenne da re Vittorio Amedeo di appartenere all’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro mentre Michelangelo Luigi, commissario straordinario e membro della municipalità con il Prina e capitano della milizia cittadina, fu prima ascritto all’Ordine di Malta e, successivamente, nel 1778, onorato della gran croce dei SS. Maurizio e Lazzaro, creato cavaliere d’onore di S.M. la Regina ed infine tesoriere del supremo ordine della SS. Annunziata.

Giovanni Cacciapiatti, dopo aver ricoperto cariche prestigiose al servizio dei pontefici Clemente XIV, Pio VI e Pio VII, venne decorato, nel 1816, della sacra porpora. Con testamento del 16 settembre 1833 dispose un lascito perpetuo annuo di 4.000 lire a favore dei poveri ma non dimenticò di destinare ingenti somme alla basilica di San Gaudenzio: fu a suo carico la spesa per il grandioso pavimento in marmo, disegnato dal Palagi e di molti altri oggetti preziosi destinati alla stessa basilica.

Suo successore fu il cugino marchese Giuseppe Luigi che, insieme alla consorte contessa Maria Carlotta Stampa, attuò e incrementò con generosità le volontà del defunto cardinale facendo in modo che il legato si aggregasse al nascente Istituto De Pagave, aggiungendo, di proprio, la fornitura di letti e l’arredo per dodici ricoverati poveri ancora atti al lavoro o inabili e facendo sì che la nuova “Casa d’industria per i poveri” divenisse sin dalla sua origine “Casa d’Industria e di ricovero”.

Le spoglie mortali del porporato si trovano nella nostra città presso presso la Chiesa di Sant’Eufemia, situata nello stesso isolato a breve distanza da Palazzo Cacciapiatti Fossati.

La famiglia si estinse col marchese Cesare Fossati De Regibus Cacciapiatti, morto a Novara il 18 febbraio 1917.